Di vento in vento
Skassapunka
Track List
- 77
Guarda che sorriso, questo ghigno, questo viso
sar assurdo, far fuoco per creare il paradiso
tocca questa mano, mano pronta per il piano,
mano blocca la paura, la paura che allontano
Fiume (che diventa fogna)
Fogna (che raccoglie feccia)
Feccia che sprofonda dentro a un mare di vergogna
Pazzo (per creare un mondo)
Sano (Libero dal mostro)
Mostro al mondo sano la potenza del mio pianoMadre di gitani, musulmani infami e cani
Piangerai la morte giusta che rigenera il domani
Guarda il mio sorriso ed il mio ghigno ed il mio viso
Non c’spazio per dannati in un reale paradiso
Fiume (che diventa fogna)
Fogna (che raccoglie feccia)
Feccia che sprofonda dentro a un mare di vergogna
Pazzo (per creare un mondo)
Sano (Libero dal mostro)
Mostro al mondo sano la potenza del mio pianoMa la realt non ci sta
Si sporcata la citt,
Col sangue della libert,
Il mondo un’isolaIdee come proiettili trafiggeranno i cuori
La vita non ha prezzo se quel prezzo tu lo ignori
Risplenda il nuovo giorno, squillino le bombe!
Risorga nuova luce sulle loro buie tombe
Fiume (che diventa fogna)
Fogna (che raccoglie feccia)
Feccia che sprofonda dentro a un mare di vergogna
Odio (per lo schifo che mi)
Danno (all’idea di perfezione)
Padre, Tu perdonali del danno che ti fannoMa la realt non ci sta
Si sporcata la citt,
Col sangue della libert,
Il mondo un’isolaLa luce, la voce
Non mai così feroce
Sotto il segno della croce
c’un’isola che tace. - Ora
Parole vuote troppo spesso le mie orecchie sentono
Bocche che parlano e che promettono
E trovano rifugio nellâ indifferenza cronica
Acefali di una realt ipnotica
E non si pi capaci di capire e
Discernere tra bene e male dentro te
Tutto cambia e cambier,
Dissenso crea novitOh… (gridalo forte insieme a noi!)
Questo silenzio assenso troppo spento
Oh… (riecheggia l’eco su di noi!)
Uomo che parla e chiede cambiamentoTi illudono, ti comprano parlando di felicit,
Richiedono un lavaggio di mentalit,
Ma questo vuoto, paradosso di realt,
Ti affoga in un oceano di complicit,
Ma adesso basta, non mi basta emergere
Colpiamoli…ora!Oh… (gridalo forte insieme a noi!)
Questo silenzio assenso troppo spento
Oh… (riecheggia lâ eco su di noi!)
Uomo che parla e chiede cambiamento. - Ritorno A Vivere
Perch devo star,
Alle regole di questa realt se,
Posso rifarmela,
Su misura come la pubblicit!
Mi rifugio in,
Paradisi artificiali, cerco
Di sintetizzar,
Quella sempre pi introvabile felicit!Quanti restiamo a non
Riconoscere noi stessi
Mentre sopravviviamo in un mondo di specchi
RiflessiFrantumi restano,
Delle vostre macro-proiezioni
Ti sentivi un re,
Comandavi solo degli automi
Sfregio maschere,
Son servite a renderti felice?
Ora piangerai,
E vedrai la vita che rinascerIrrideremo le tue
Schiave paure
Ora gi le senti
Affilate come una scureDanzeremo poi
Sulla tua schiava pseudo morale,
Storie dâ altri eroi,
Oggi polvere al telegiornaleSento che nasce
Quando smetto di fingere
Getto le falsit,
Ritorno a vivere. - Il Rumore Delle Mele
Ho avuto la fortuna di sorridere
L’ho presa! Ho preso senza esitazione.
La scelta non convince la ragione,
Ma trova l’emozione in cose misere
Ho pianto gioie e riso a cuore triste,
Ho perso, ho vinto dubbi e verit.
Sognare viver giorno che sar,
Virt di accontentar chi non insisteSilenzio. Sto godendo di un miraggio,
Del volto sconosciuto dell’attore,
Di un gesto esagerato che l’amore,
Di un urlo soffocato che il coraggio.
Chi vive ad occhi chiusi non cieco,
Chi sente ci che ascolta non sordo,
Se l’ombra e se la luce son dâ accordo,
In viaggi e in fantasie allor mi recoNormale sensazione questo brivido:
Ricordi della vita si nascondono,
Celati sentimenti che risorgono,
E fanno del pallore un corpo livido.
Un giorno, addentando la mia mela,
trovai le soluzioni ai miei problemi,
Tranquillo com’un mondo senza schemi,
sentii con quel rumore forza veraChi cerca vie d’uscita troppo grandi
Si perde nel concetto dell’essenza,
e la paura di restare senza
E’ l’incubo pi oscuro in cui sprofondi:
tra i fili delle proprie ragnatele,
un ragno intrappolato nel suo mondo
Cercava vie d’uscita nel profondo,
Riusc ascoltando il suono delle meleTra i fili delle proprie ragnatele,
Riusc ascoltando il suono delle mele. - Skassaintergrazione
Corre il secolo XXI
Corre lâ ombra di nessuno
Scorre il suono di uno stomaco che sempre pi a digiuno
Eâ lâ antidoto comune
E nessuno resta immune
Un gigante ed un bambino si contendono la fune
Vivi solo se il denaro
Sopravvivi se avaro
Siamo sulla stessa barca In un oceano senza faroChi non lavora
Poi rapina la signora
E dellâ odio si innamora
Chiude a chiave la dimoraSkassa-integrazione viva la stabilit,
Non stare fermo vogliono questo e allora:
Mobilit!Spezzettato in mille turni
Baci a terra se ritorni
E ti chiedi .dove tira il vento dei giorni moderni
Tira verso questa crisi
Di ideali e di sorrisi
Pi che tempo di precari sembra un tempo di indecisi
Nelle scelte di ogni giorno
Cerchi un punto di ritorno
Risucchiato guardi dritto ma ci stai girando intornoChi non lavora
Nella nebbia si consola
La questione si peggiora
Chiude a chiave la dimoraSkassa-integrazione viva la stabilit,
Non stare fermo vogliono questo e allora:
Mobilit!Il profitto se rinunci
Non guadagni se denunci
Ma il sistema si interrompe se le braccia tue le incroci
una logica un poâ strana
di una mente non umana
delle macchine che firmano contratti senza paga
resti a casa stamattina
scaricato senza pila
hai provato a far lâ eroe, scioperaio del duemilaChi non lavora
E si accorge che gi ora
La rivolta gi assapora
occupando la dimoraSkassa-integrazione viva la stabilit,
Non stare fermo vogliono questo e allora:
Mobilit!Skassa-integrazione, questa povert!
Non stiamo fermi, voliamo alto…skassa!
Questa realt. - Lothus
Io e te come Adamo ed Eva
Ci ritroviamo coperti di cenere
In un prato baciato dalla pioggia
Disgustiamo un futuro piacere
Nella sua mente sento un pensiero
Che al tramonto ci logorer,
Nei suoi occhi vedo il desiderio
Che allâ alba ci consumerIn un effimero atto
Questo fiore consumato
Non ci rimane che unâ illusione
In un effimero atto
Questo fiore bruciato
Che sia questa la fine?Non capisco se sia un atto meccanico
O un profondo gesto dâ amore
Il mio cuore non d pi risposte
Non conta pi le ore
Non saprei distinguere
Se sia colpa mia o di questi fiori
Allâ apparenza rosei e delicati
Ma con la mente predatoriIn un effimero atto
Questo fiore consumato
Non ci rimane che unâ illusione
In un effimero atto
Questo fiore bruciato
Che sia questa la fine?Tra le righe del dramma leggo scritto
Lâ inganno della dea Afrodite
Non pi la trama di Cupido
Le sue frecce non sono infinite
Dal fango generato dalla pioggia
Germogliano, mascherandosi dâ amore
I suoi petali ti condurranno
Sullâ oblio del doloreIn un effimero atto
Questo fiore consumato
Non sboccia pi la primavera
In un effimero atto
Questo fiore consumato
Il sipario dellâ affetto che era. - Violino Solo
La sveglia un campanello, rintocco di diamanti
Ricchezza di chi vuole non battere la fiacca
Vestire un uomo nudo lâ arte dei pi santi
un sogno o eleganza vestire con la giacca?
Non poi cos certo che chi cerca sempre trova
Trovando in quattro corde una speranza sana
Speranza di un riscatto in una vita nuova
Lui cerca e d coraggio in metropolitanaStraniero in terra grigia di nebbia e economisti
Cammina il suolo a tempo di ritmi straordinari
Facevo il direttore di cori e musicisti
Ora dirigo il mondo, tra vecchi e pendolariSi aprono le porte, comincia il suo concerto
Correnti di persone si muovon nellâ abisso
Câ odore dâ acqua e sole, anche il tempo oggi incerto
Lui che sempre precario ma nel suo posto fisso
Con un pubblico distratto fatto con la cartapesta
Nellâ indifferenza suona, chiude gli occhi e spicca il volo
Lui che era abituato a concerti per orchestra
Ora la sua partitura cita per violino soloStraniero in terra grigia di nebbia e economisti
Cammina il suolo a tempo di ritmi straordinari
Facevo il direttore di cori e musicisti
Ora dirigo il mondo, tra vecchi e pendolariRaccoglie con lâ orecchio la nota pi dolente
Un uomo ad occhi chiusi, di viver non ha voglia
Geloso come chi ha un pericolo imminente
Goloso come un verme che bruca la sua foglia
Lui che esperto nellâ usare, maneggiare sette chiavi
Ora ancora alla ricerca di quella che non ha
Lui cerca mani nude, le mani che non lavi
Sporcando il grigio spento colori suonerStraniero in terra grigia di nebbia e economisti
Cammina il suolo a tempo di ritmi straordinari
Facevo il direttore di cori e musicisti
Ora dirigo il mondo, tra vecchi e pendolariQuandâ eri troppo in alto alla gente non bastavi
Adesso sottoterra raccogli carit. - Foglie
Santit, falsit.
Mi condanni e chiedi come va
Fragile, docile.
Non sei stanco poi di fingere?
Credere, cedere
un passaggio troppo facile
La realt cambier!
Lâ uomo salvo dalla cecitTra le foglie morte della mia citt,
Senza un sogno, senza realt,
Senza un vero motivo per riderci su
Vivo per un sogno, non credi di starci anche tu?Martire, complice
Proscrizione con un indice
Non lo fai, troppi guai
Apri gli occhi e allora sentiraiTra le foglie morte della mia citt,
Senza un sogno, senza realt,
Senza un vero motivo per riderci su
Vivo per un sogno, non credi di starci anche tu?Vivo per un sogno nella mia citt,
Tra le mani câ una realt,
E non ho paura di quel che sar,
So che la mia forza ci che cambier,
Cambia il sogno, il mondo nella mia citt,
Tocca il fondo questa realt,
Foglie vive su rami di societ,
Unâ eterna, felice primavera di verit! - Il Pupazzo Di Pelle
Silenzio in sala, calano le luci,
Tacciano le voci, questa la danza di una
Vita lontana da tutti questi fili che segnano i cammini
Di chi ha venduto la sua libert.
Giro per strada e tutto quel che vedo
Luccica di un credo
Che mi disgusta e che poi
Spero che cada ma resta sempre in piedi
E’ meglio che ti siedi
Qua la faccenda si fa lunga
Quando il burattinaio nascosto
E i pupazzi stanno al loro posto
Lo spettacolo continuerSquarcia il buio quella luce il palco solo per te
Scusa se non applaudo ma il mio cuore
Sa per cosa battere
Prima di obbedire tu chiediti il perch
In questa notte abbracciami forte
E taglia quei fili che ti
Porto a ballare con meTroppi pupazzi in questa scena triste
Seguono le piste
Di un regista senza volto
Ed ora son cazzi perch su questa scena
Qual la vita vera
E a quante facce devi render conto
Ma forse sono io quello fesso
Che si ostina a restare se stesso
In mezzo a questo oceano di starSquarcia il buio quella luce il palco solo per te
Scusa se non applaudo ma il mio cuore
Sa per cosa battere
Prima di obbedire tu chiediti il perch
In questa notte abbracciami forte
E taglia quei fili che ti
Porto a ballare con me. - Burrocratia
Carte bianche da firmare
Ore in fila ad aspettare
E ti senti soffocare
E non fai ci che ti pareTroppo spesso non son degno
Di trovarmi nel mio regno
Di cantare la poesia
Senza usare la magia
Senza usare spiegazioni
Come favole e aquiloni
Come il mostro troppo orrendo
Dalla penna mi sta uscendoDalla faccia sembra nero
Ma ha il pallore nel pensiero
Ma bianco come il burro
Tira un grido in un sussurro
Tira il vento del potere
Su mettetevi a sedere
Su vasetti, al vostro posto!
Le patate con lâ arrosto
Le verdure stanno in basso
Pomodoro sottomesso
Pomodoro troppo rosso
Sangue e sugo fino allâ osso
Sanguisuga del sistema
Che minaccia la mia crema
Che mi venga un colpo adesso!
Chi sâ oppone va soppressoChilogrammi di obbedienza
Affettato di coscienza
Afferrato ‘sto concetto
Poco importa coscia o petto
Poco tempo per chi pensa
Sâ avvicina la scadenza
Sâ avvicina la morale
Della fiaba alimentare
Della vita di ogni giorno
Ci che sei fa da contorno
Ci che sembra fondamento
lâ insano condimentoCarte bianche da firmare
Ore in fila ad aspettare
E ti senti soffocare
E non fai ci che ti pare. - Meid in Italì
Valige gia pronte, accendo il motore,
Passo a prenderti o Mary
Sarà un lungo viaggio che durer ore,
Ci giriamo l italy
Queste distese toscane
Tu ma le rendi un po giamaicane
E in queste nebbie padane
Noi respiriamo nuvole saneMa dove sto andando, si fatta mattina,
Ci vorrebbe una cartina
Ti guardo negli occhi e mi consolo,
Arde il fuoco, spicco il volo
In alto per questo viaggio
Alla ricerca di un nuovo paesaggio
E in questi felici momenti
Noi ci godremo dei bei monumentiVoglio stare qui, abbracciato con te, mary¦
Made in italyLe chiese, il castello, il duomo ed il foro,
Occhio rosso non credo sia il cloro
La fame che avanza, ˜na pizza da Pino,
Mi rimette sul cammino
Guardo la torre di Pisa,
Dicon che storta ma dritta precisa
Grido alla piazza san Pietro:
Salutami il papa, io torno indietro!Il sole, il salento, il mare ed il reggae
Senza Mary nun lu reggae
Le alpi ed i monti, la neve che scende,
Senza Mary cia non rende
Togli paure e pensieri
Colorando giorni neri
Accendi sogno e speranza,
io con te nella mia stanzaVoglio stare qui, abbracciato con te, mary¦
Made in italyValige disfate, il morale ora spento,
Mi han portato via Mary
Il cielo ora grigio, il mare cemento,
La tristezza in Italy
Chi mi potra consolare?
Ma mentre piango arriva un compare
Ghe se na festa da ma œcome te ciami?
Me ciami grapin!Voglio stare qui, abbracciato con te, mary¦
Drunk in italy. - P(irati)D(el) L(ibeccio)
Attenti! Arriva il capitano, veloci che salpiamo!
Lontano dalle leggi del reame navighiamo
Per tutte le balene si viaggia a gonfie vele
Stanotte poche soste che si va tutti a sirene
Se poi la marina intercetta i miei dispacci
Rimedio e mando in onda i miei pesci pagliacci
Terrore dei sei mari delle reti nazionali
Con cui pesco il fritto misto per la pappa dei miei squaliMi consenta questo mare
Di navigar lontano
Libero e gagliardo
Con il giornale in mano
Mirando il panorama
Col cannocchiale in su
33 uomini, la cassa del morto
E una bottiglia di rhum!Fischia il vento mare mosso, ma non un disturbo
Se Spugna dirige il giornale di bordo
Il tuo capitano sa che cosa fare
Finché la barca va tu lasciala affondare
Câ una Trota in mezzo al mare, dolce sta per affogare
Ora cerca rombi e razze che la possano salvare
Allâ orizzonte danza lâ ombra del Delfino
Mentre aspetta la sua gloria schiaccia un pisolinoMi consenta questo mare
Di navigar lontano
Libero e gagliardo
Con il giornale in mano
Mirando il panorama
Col cannocchiale in su
33 uomini, la cassa del morto
E una bottiglia di rhum!Seguiamo impazienti le tracce della mappa
Il tesoro cosa nostra, lâ isola non ci scappa
Che poi miei cari amici ce lo divideremo
Come ci dividiamo il faticare al remo
Capitano che cantavi sulla nave da bambino
Sei la forza fresca adesso, nella destra hai lâ uncino
Capitano che hai tirato sulla faccia il tuo sorriso
Niente bende, lâ occhio desto viaggi verso il paradiso.